L’INPS e i Lavori Usuranti: Ultime Notizie
Negli ultimi anni, l’INPS è stato al centro di importanti cambiamenti in materia di lavoro usurante. In questo articolo andremo ad esaminare le ultime novità riguardanti l’INPS e i lavori usuranti.
Cos’è un Lavoro Usurante?
Un lavoro usurante è un lavoro che comporta uno sforzo fisico e mentale eccessivo, che può provocare gravi conseguenze per la salute del lavoratore. Secondo la legislazione italiana, i lavori usuranti possono essere definiti come quelli che comportano un’esposizione a condizioni di lavoro particolarmente gravose, che possono segnare il lavoratore a lungo termine.
Quali Sono le Novità dell’INPS?
Le ultime notizie riguardanti l’INPS e i lavori usuranti riguardano principalmente due importanti novità :
1. L’INPS ha introdotto una nuova modalità di calcolo dei contributi per i lavoratori usuranti, che prende in considerazione la loro età e la durata del lavoro usurante.
2. L’INPS ha introdotto anche una nuova procedura per la ricerca dei lavoratori usuranti, al fine di consentire alle aziende di individuare più facilmente i lavoratori usuranti e di garantire loro le prestazioni adeguate.
Cosa Comprende la Nuova Modalità di Calcolo dei Contributi?
La nuova modalità di calcolo dei contributi dell’INPS prende in considerazione la loro età e la durata del lavoro usurante. Questa modalità prevede che il calcolo dei contributi venga effettuato in base al numero di ore di lavoro usurante e al periodo di lavoro, con una maggiore incidenza per i lavoratori più anziani.
Inoltre, la modalità di calcolo introduce anche una maggiore flessibilità in termini di orari e turni di lavoro, con la possibilità di effettuare periodi di lavoro più brevi o di concentrare i turni in alcuni giorni della settimana.
Come Funziona la Nuova Procedura di Ricerca dei Lavoratori Usuranti?
La nuova procedura di ricerca dei lavoratori usuranti prevede che le aziende utilizzino una piattaforma web per individuare i lavoratori usuranti e verificare le loro condizioni di lavoro. Il sistema consente alle aziende di identificare i lavoratori usuranti in base alle caratteristiche del lavoro svolto, come l’età , il periodo di lavoro, la forma contrattuale e le ore di lavoro.
Una volta individuati i lavoratori usuranti, le aziende sono obbligate a fornire loro le prestazioni adeguate, come l’assistenza sanitaria, il sostegno sociale o l’assistenza legale.
Inoltre, le aziende sono tenute anche a effettuare periodicamente dei controlli sulla salute dei lavoratori usuranti, al fine di assicurarsi che le loro condizioni di lavoro siano sempre in linea con le normative vigenti.
Conclusione
Dalle ultime novità introdotte dall’INPS, si evince come la tutela dei lavoratori usuranti sia stata al centro delle attenzioni dell’Istituto. La nuova modalità di calcolo dei contributi e la nuova procedura di ricerca dei lavoratori usuranti sono infatti due importanti passi in avanti verso un maggiore sostegno ai lavoratori usuranti.
Altre questioni di interesse:
Qual è la nuova lista dei lavori usuranti?
La nuova lista dei lavori usuranti è stata pubblicata con il decreto del Ministero del Lavoro del 17 gennaio 2020.
La lista include lavori considerati usuranti ai sensi del decreto legislativo n. 66/2003. Questa lista si basa sull’interpretazione dei criteri definiti dal decreto legislativo n. 66/2003, sulla base dei lavori eseguiti dai lavoratori.
I lavori usuranti sono divisi in tre categorie: lavori molto usuranti, lavori usuranti e lavori non usuranti.
I lavori molto usuranti riguardano lavori che comportano una particolare fatica fisica o mentale, un notevole onere di responsabilità o uno sforzo intellettuale.
I lavori usuranti riguardano i lavori che implicano uno sforzo fisico o mentale, un onere di responsabilità o uno sforzo intellettuale superiore a quello richiesto per i lavori non usuranti.
I lavori non usuranti riguardano lavori che non comportano sforzi fisici o mentali, responsabilità o impegno intellettuale particolari.
La lista dei lavori usuranti include lavori in agricoltura, lavori svolti in condizioni di lavoro insalubri, lavori in miniere, lavori in cantieri, lavori in fornaci e fonderie, lavori in mare, lavori in palestre e piscine, lavori con macchinari e in impianti industriali, lavori in laboratori di ricerca e sviluppo, lavori di assistenza e cura, lavori di costruzione, lavori di sicurezza e di vigilanza, lavori di insegnamento, lavori di trasporto, lavori di informatica e telecomunicazioni.
Quanti anni servono per andare in pensione con lavoro usurante?
In Italia, la pensione anticipata con lavoro usurante è consentita ai lavoratori che hanno maturato almeno 41 anni e 10 mesi di contributi, se in possesso di determinati requisiti. Questa misura è stata introdotta con la Legge Fornero nel 2012 per consentire ai lavoratori che svolgono attività usuranti di andare in pensione prima rispetto alla normale età pensionabile.
La pensione anticipata con lavoro usurante è riconosciuta per i lavoratori che svolgono determinate attività , tra cui lavori con un’alta intensità di esposizione a sostanze inquinanti o faticose o lavori notturni o in turni.
Inoltre, per ottenere la pensione anticipata con lavoro usurante è necessario soddisfare determinati requisiti. Ad esempio, il lavoratore deve aver maturato almeno 41 anni e 10 mesi di contributi all’INPS, avere un’età compresa tra 57 e 65 anni e disporre di un’età anagrafica di almeno 5 anni superiore all’età pensionabile richiesta dalla Legge Fornero.
Inoltre, il lavoratore deve essere in possesso di un certificato medico che attesti l’idoneità alla pensione anticipata con lavoro usurante, rilasciato da un medico del Servizio Sanitario Nazionale.
In sintesi, per andare in pensione con lavoro usurante in Italia, il lavoratore deve aver maturato almeno 41 anni e 10 mesi di contributi, avere un’età compresa tra 57 e 65 anni e disporre di un’età anagrafica di almeno 5 anni superiore all’età pensionabile richiesta dalla Legge Fornero.