Art. 29 commi 7 e 8 lett.a: una breve guida
Questo articolo è dedicato ad una breve guida dei commi 7 e 8 dell’articolo 29 della legge italiana. Si tratta di due commi molto importanti, che affrontano un tema centrale nella nostra legislazione: il diritto di accesso ai documenti amministrativi. Si tratta di un diritto fondamentale per la tutela della trasparenza e dei diritti dei cittadini.
I. Definizione
Il comma 7 dell’articolo 29 della legge italiana definisce il diritto di accesso ai documenti amministrativi come un diritto fondamentale dei cittadini.
Si tratta di un diritto che consente ai cittadini di richiedere informazioni sull’attività amministrativa e di prendere visione dei documenti prodotti dalle pubbliche amministrazioni.
II. Ambito di applicazione
Il comma 8 dell’articolo 29 della legge italiana stabilisce l’ambito di applicazione del diritto di accesso ai documenti amministrativi.
In particolare, l’articolo prevede che questo diritto possa essere esercitato in relazione a:
a. i documenti prodotti dalle pubbliche amministrazioni;
b. i documenti a disposizione delle pubbliche amministrazioni;
c. i documenti conservati o custoditi presso le pubbliche amministrazioni;
d. i documenti in possesso dei soggetti obbligati a fornire informazioni alla pubblica amministrazione.
III. Obblighi delle pubbliche amministrazioni
Secondo l’articolo 29 commi 7 e 8 lett.a, le pubbliche amministrazioni sono tenute a fornire informazioni sui documenti prodotti, conservati o custoditi presso di loro e a rendere possibile l’accesso ai documenti stessi.
A tal fine, le pubbliche amministrazioni sono tenute a fornire:
a. una descrizione sintetica dei documenti e dei dati in loro possesso;
b. le modalità di accesso ai documenti e ai dati in loro possesso;
c. le modalità di richiesta di informazioni sui documenti e sui dati in loro possesso.
Le pubbliche amministrazioni sono inoltre tenute a garantire l’accesso effettivo ai documenti e ai dati in loro possesso.
IV. Esercizio del diritto di accesso
L’esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi può essere effettuato in due modi:
a. in modalità di accesso diretto: in questo caso il cittadino può accedere direttamente ai documenti amministrativi in possesso delle pubbliche amministrazioni;
b. in modalità di accesso indiretto: in questo caso il cittadino può richiedere informazioni sui documenti amministrativi in possesso delle pubbliche amministrazioni.
V. Limiti al diritto di accesso
L’accesso ai documenti amministrativi è limitato ai soli documenti che non sono soggetti a segreto di Stato o a qualsiasi altro segreto legale.
Inoltre, i documenti amministrativi conservati o custoditi presso le pubbliche amministrazioni possono essere oggetto di un accesso limitato o rifiutato, qualora siano necessari per la tutela di interessi pubblici o privati.
Inoltre, il diritto di accesso ai documenti amministrativi può essere limitato o rifiutato qualora vi siano motivi di tutela della sicurezza nazionale o di ordine pubblico.
Altre questioni di interesse:
Quali sono i principi comuni All affidamento ed esecuzione di contratti pubblici?
Principi comuni all’affidamento ed esecuzione di contratti pubblici:
1. Principio di proporzionalità: il contratto deve essere proporzionato alle finalità da conseguire ed al valore della prestazione.
2. Principio di trasparenza: le procedure di affidamento devono essere pubbliche, trasparenti e non discriminatorie.
3. Principio di collaborazione: le parti devono collaborare nell’esecuzione del contratto.
4. Principio di responsabilità: le parti devono essere responsabili nei confronti della pubblica Amministrazione per la corretta esecuzione del contratto.
5. Principio di sostenibilità: i contratti devono essere sostenibili sia economicamente che ambientalmente.
6. Principio di equilibrio economico: le parti devono trovare un equilibrio tra le loro esigenze e le esigenze della pubblica Amministrazione.
7. Principio di efficienza: le procedure di affidamento devono essere efficienti ed economiche.
8. Principio di non discriminazione: le parti devono essere trattate in modo non discriminatorio.
9. Principio di correttezza: le parti devono operare in buona fede e con lealtà nell’esecuzione del contratto.
10. Principio di legalità: le parti devono attenersi alla normativa vigente in materia di contratti pubblici.
Su cosa è basato il calcolo del valore stimato di un appalto pubblico di lavori servizi e forniture ai sensi dell’art 35 del codice dei contratti pubblici d lgs 50 2016 )?
‘art. 32 del D.Lgs. n. 50/2016
Il calcolo del valore stimato del contratto pubblico di lavori, servizi e forniture ex art. 32 del D.Lgs. n. 50/2016 è una procedura che prevede l’utilizzo di un modello matematico, tecnico-economico, con l’obiettivo di fornire una stima del valore complessivo del contratto. Il modello di calcolo del valore stimato è basato sull’analisi dei costi rilevanti che il contraente è tenuto a sostenere, al netto dei prezzi di mercato, per l’esecuzione dell’appalto. Per questo motivo, è possibile utilizzare come base di calcolo le stime dei prezzi dei servizi e dei prodotti inseriti nel contratto, tenendo conto di tutti i costi necessari per la realizzazione dell’opera. Per determinare il valore stimato, vengono considerati anche i costi di gestione e di manutenzione dell’opera, i costi della documentazione tecnica e dei materiali, nonché le spese per le eventuali modifiche all’opera, a seguito di esigenze tecniche o economiche. Inoltre, per garantire la massima trasparenza e imparzialità del processo di calcolo, sono tenuti in considerazione anche i costi generali, i costi indiretti, i costi di gestione e di manutenzione, nonché eventuali altri costi che possono essere sostenuti, come previsto dalla normativa vigente.